lunedì 27 novembre 2017

Olive nere e "tapanade" a modo mio


Secondo "turno" di olive nere sotto sale (del 1° avevo già scritto un mese fa, per la precisione QUA).
I diversi "turni" dipendono dal fatto che noi abbiamo diverse varietà di olive nel nostro orto/frutteto, e ogni varietà ha i suoi tempi di maturazione, di raccolta, di conservazione...
Quelle della foto qui sopra sono state quasi un mese sotto sale grosso prima di perdere l'amaro, erano belle "toste" questa volta. Ma adesso sono molto buone. Ieri le ho lavate con acqua dolce, durante la notte si sono asciugate e stasera le metterò sotto vuoto (così durano un po' di più).

Quest'anno, per la prima volta, ho anche raccolto circa 2 chili di olive molto grosse di un alberello che da 10 anni non ha mai fruttificato...
Per loro ho usato una ricetta nuova (nuova per me):
Le ho incise su due facce opposte e messe in un recipiente a strati alterni di sale e olive (150 grammi di sale ogni chilo di olive) e le ho lasciate riposare per circa 15 giorni. E' uscita tantissima acqua di vegetazione (color marrone) e con lei anche l'amaro.
La ricetta originale (che avevo trovato in un vecchio libro da cucina) prevedeva semplicemente di lavarle poi in acqua dolce, di asciugarle e di farle appassire al forno ventilato a 50°.
Dopo - così diceva il libro - sono pronte per essere mangiate oppure di essere conservate in vasi di vetro. Ma... per dire la verità, secondo me erano troppo salate per mangiarle. Così ho deciso di fare la mia prima "tapanade", la crema di olive nere (snocciolando e frullando con un po' di olio e aglio)



Mi sono venuti tre vasetti e mezzo. Il "mezzo" lo stiamo già mangiando :-)


Per i tre vasetti pieni invece ho optato per la sterilizzazione a bagnomaria. E' vero che il sale è un' ottimo conservante, ma... non si sa mai!!

Chi conosce la cucina francese sa che nella vera "tapanade" provenzale non ci sono soltanto olive nere, sale e aglio, ma anche acciughe e capperi. Beh, questa volta l'ho fatta a modo mio. E vi assicuro: Anche questa mia "tapanade povera" è ottima sulle bruschette e le tartine e anche con i formaggi di sapore un po' forte.

4 commenti:

  1. Queste immagini mi hanno riportata al podere vecchio ...noi le olive nere mature le lasciavamo appassire al fumo vicino al camino o al forno dopo la cottura del pane e poi le invasavamo condite ... Nei diversi frantoi qui in zona fanno anche questa salsa tapanade però non so se la chiamano così Un saluto!!

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    1. Il bello (= buono) delle olive è anche che ogni zona, spesso ogni famiglia, ha la sua ricetta ;) Ciao!!

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